‘Ora tocca a noi!’, ultimo giorno di festa per i giovani della CGIL. Quattro giornate di lavori che hanno visto al centro del dibattito numerosi temi: organizing, questione generazionale, comunicazione e tanto altro. Per il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso i Giovani NON+ sono stati “un salto di qualità, un modo nuovo di comunicare, ma anche un modo differente di agire. Giovani NON + disposti a rimanere in disparte”
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Giovani, con la voglia di fare qualcosa di diverso, di farsi sentire. Territori diversi, nord, sud e isole, grandi metropoli o piccole cittadine, le storie se pur diverse hanno un denominatore comune: la voglia di far emergere le proprie idee, nonché le proprie esigenze. Vogliono partecipare alla vita del paese, vogliono incidere nel mondo del lavoro. È quanto emerso a Coltano, piccola località vicino Pisa, dove in questi giorni – dal 14 al 17 luglio – i giovani della CGIL si sono radunati per la seconda edizione della loro festa, quest’anno sotto lo slogan ‘Ora tocca a noi’. Dibattiti, approfondimenti, workshop, ma anche musica e allegria, perché la festa è festa. Ma è anche un’ottima occasione per scambiarsi esperienze e buone pratiche, raccontare cosa succede nel proprio territorio e creare rete per programmare la prossima agenda autunnale.
Ogni giorno un programma diverso, brevi sessioni al mattino, laboratori e gruppi di lavoro nel pomeriggio, dibattiti e musica in serata. Il primo giorno è stato dedicato all’organizing, – organizzare i disorganizzati – come comunicare, connettere, aggregare e vincere. I laboratori hanno riscosso molto successo: in ogni gruppo ospiti esterni hanno raccontato concrete esperienze di lavoro o di lotta, efficaci campagne di comunicazione e movimenti neonati. È stata raccontata l’ideazione e la creazione della campagna di comunicazione dei Giovani NON +; si è parlato della campagna di Abiti puliti, ma anche dell’esperienza del Circolo Arci Fanfulla di Roma, esempio di un nuovo luogo di aggregazione.
Il secondo giorno si è dato spazio ad un dibattito sulla nuova questione generazionale, come è cambiato il lavoro e come la discontinuità ha cambiato il rapporto tra lavoro e vita. I cambiamenti hanno portato i giovani a scontrarsi con nuove forme di lavoro e nuove professioni, maggiori flessibilità e diversi ambiti di contrattazione. Ospiti della serata alcuni giovani rappresentanti di movimenti internazionali dell’Egitto, Tunisia e Spagna che hanno raccontanto gli ultimi mesi di rivoluzione. Le sommosse a Tunisi, la rivolta egiziana coordinata tramite facebook e il movimento de Los indignatos, spontaneamente nato per dar voce all’insoddisfazione dei giovani spagnoli verso una classe politica corrotta, ben lontana dal rappresentare le esigenze della popolazione.
Il terzo giorno dopo un confronto all’interno dei gruppi di lavoro, i giovani si sono confrontati con il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, per presentare i loro dubbi e le loro preoccupazioni e definire insieme i temi più importanti della prossima agenda politica autunnale. Concretezza e determinazione, è quanto hanno dimostrato I Giovani NON +, che dopo un anno di intenso lavoro possono ritenersi soddisfatti di quanto seminato. “Sono stati un salto di qualità” ha affermato Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, un modo nuovo di comunicare, ma anche un modo differente di agire. Giovani NON + disposti a rimanere in disparte.
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